Una nuova pubblicazione del Premio nobel per la medicina Luc Montagnier e colleghi italiani
apre nuovi orizzonti sui meccanismi d’azione della medicina omeopatica. |
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“La medicina del futuro”. Così David H. Freedmanintitola il suo articolo che parla di omeopatia,agopuntura e altre medicine non convenzionali su “The Atlantic”. Il giornalista della
testata statunitense sostiene che, pur non avendo riscontri scientifici sufficienti a negare l’effetto placebo, queste medicine “fanno star meglio molte persone e sempre più medici sono pronti ad accoglierne alcuni principi”. Nonostante la grande quantità di lavori scientifici a sostegno di agopuntura e omeopatia si continua a proporre l’ipotesi dell’effetto placebo per motivare i successi clinici e la continua crescita di attenzione da parte della popolazione mondiale per queste medicine. più prestigiose al mondo fa pendere la bilancia a favore dell’omeopatia. “DNA, waves and water” condotto da due gruppi di lavoro, il primo francese, coordinato da Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina, con Lavallè e Aissa, e il secondo italiano, coordinato dal fisico Emilio Del Giudice, (IIB, International Institute for Biophotonics, Neuss, Germany) con Giuseppe Vitiello (Fisico teorico del Dipartimento di Matematica ed Informatica, Università di Salerno) e Alberto Tedeschi, ricercatore (White HB, Milano). segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, le quali mantengono poi “memoria” delle caratteristiche del DNA stesso. Una scoperta che apre nuove prospettive sulla comprensione del meccanismo d’azione dei medicinali omeopatici. diagnostica che di terapia basandosi sulla proprietà “informativa” dell’acqua biologica presente nel corpo umano. Malattie croniche come Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Multipla, Artrite Reumatoide, e le malattie virali, come HIV-AIDS, influenza A ed epatite C, “informano” l’acqua del nostro corpo (acqua biologica) della loro presenza, ed emettendo particolari segnali elettromagnetici possono essere poi “letti”, decifrati e probabilmente curati. dai suoi studi sulla “memoria dell’acqua” ma la scarsità di evidenze scientifiche a suffragio della sua teoria e il probabile timore delle ricadute di questa scoperta ne causarono, all’epoca, l’isolamento dalla comunità scientifica e l’ostracismo del mondo accademico. Abbiamo già citato questi fatti su questo blog nell’articolo “un nobel per l’omeopatia”. Dopo molti anni quelle ipotesi tornano di attualità. una migliore comprensione dei meccanismi d’azione dell’omeopatia che sfrutta da sempre i principi fisici per cui l’acqua può essere “informata” da sostanze in essa diluite e “attivata” tramite peculiari tecnologie chimico-fisiche. Essi, a differenza del farmaco classico che agisce attraverso il meccanismo molecola-recettore con inevitabili effetti collaterali, agiscono attraverso un meccanismo di tipo biofisico-quantico con una terapia personalizzata esente da effetti tossici. Vitiello ha dichiarato: “Il dato molto importante da sottolineare è che una rivista ufficiale di fisica come il Journal of Physics ha pubblicato per la prima volta una ricerca che normalmente sarebbe di competenza di un Journal di biologia o medicina. Un passo ulteriore a dimostrazione che la moderna fisica quantistica può dare un contributo fondamentale alle ricerche mediche di frontiera”. dai loro bisnonni mentre guideranno le loro auto elettriche o a propulsione alternativa, come forse sorrideranno pensando a pillole, compresse, supposte e iniezioni mentre si cureranno con la medicina quantica.5th International Workshop DICE2010, IOP Publishing “DNA waves and water” -L. Montagnier, J. Aissa, E. Del Giudice, C. Lavallee, A. Tedeschi and G. Vitello – Journal of Physics: Conference Series 306 (2011) 012007 doi : 10.1088/1742-6596/306/1/012007. (Fonte: laStampa.it – Alberto Magnetti – leggi l’articolo originale >>) |