(Fonte: FederBio – leggi l’articolo originale >>)
In riferimento all’epidemia da E.coli che sta colpendo principalmente la Germania e che vede sospettata la produzione di germogli di soia dell’azienda orticola tedesca Gaertnerhof Bienenbuettel, FederBio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, vuole sottolineare che i fattori di rischio interessati sono con ogni probabilità esterni a quanto prevede il metodo di coltivazione biologica.
Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio sottolinea: “Sulla base delle ultime dichiarazioni delle autorità tedesche dalle quali emerge che i germogli prodotti dell’azienda orticola tedesca – accusati e poi scagionati non più tardi di due giorni fa- parrebbero tra i responsabili dell’epidemia da batterio E.coli vorrei chiarire alcuni aspetti relativi alla produzione biologica. L’azienda tedesca in questione per sua scelta vegetariana non alleva animali e non utilizza prodotti di origine animale e è presente sul mercato da più di 20 anni con i suoi prodotti biologici, testimoniando con ciò che l’eventuale conferma della contaminazione non può essere imputata alle tecniche di coltivazione biologica ma, più probabilmente, a fattori accidentali e esterni come l’acqua o il personale addetto. Più in generale i criteri impiegati per la coltivazione di prodotti biologici sono estranei a questo genere di problematiche, che possono invece provenire da agenti esterni, che nulla hanno a che vedere con le norme di produzione biologica e la relativa certificazione. Del resto questo spiega come mai l’epidemia è localizzata in un territorio ben definito, pare interessare un prodotto che non viene coltivato nel terreno e non si è mai verificata prima, nemmeno per l’utilizzo di prodotti coltivati o di origine animale. In ogni caso i consumatori italiani possono stare tranquilli perché questo genere di prodotti non vengono importati nel nostro Paese e tutte le analisi effettuate fino a ora sui prodotti analoghi di produzione italiana hanno dato esisto negativo per quanto ci è dato di sapere”.
Per ulteriori approfondimenti:
Documenti
- Scheda informativa dell’Istituto di ricerca dell’agricoltura biologica (FiBL)
- Consigli sanitari in relazione al batterio Escherichia coli del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)
- ultime notizie dall’EFSA
- “Efsa/Ecsc joint rapid risk assessment. Cluster of heamolytic uremic syndrome (HUS) in Bordeaux, France”: scarica il documento
- E. coli O104, intervista a Maria Caramelli dell’IZSTO di Torino: il punto della situazione
- Comunicato MiPAAF
- Comunicato del Ministero della Salute
- IFOAM EU Group Press Updates on E.Coli
- Statement: E.coli, IFOAM EU welcomes EU support but asks for EU wide coordination
- Statement: IFOAM EU Group on E. coli outbreak
- Comunicato della Federazione di Agricoltura Bio francese (FNAB)
- Comunicato 2 di BÖLW (Bund Ökologische Lebensmittelwirtschaft)
- Comunicato 1 di BÖLW (Bund Ökologische Lebensmittelwirtschaft)
- Comunicato dell’Associazione dei produttori europei di alimenti naturali a base di soia (European Natural Soyfood Manufacturers Association, ENSA)
Fonti d’interesse
- aggiornamenti epidemiologici sul sito dell’ECDC
- pagine del sito dell’Oms Europa dedicate al bollettino con gli ultimi aggiornamenti sul focolaio
- Informazioni dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)
- pagina del sito Eurosurveillance, giornale europeo delle malattie infettive, dedicata al focolaio
- Registro italiano della SEU
- Laboratorio nazionale di riferimento per E. coli
- Istituto Robert Koch (Rki), istituto di sanità pubblica tedesco
- Health protection agency (Hpa), istituto di sanità pubblica del Regno Unito
- gli aggiornamenti nei Primo Piano sul sito dell’Iss (Istituto Superiore della Sanità)
- pagine della Direzione generale di sanità pubblica della Commissione Europea dedicate alle infezioni da Escherichia coli complicate da sindrome emolitico uremica in Germania.