Risposta di IAVH all’editoriale della rivista Veterinary Record

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Editore della rivista “Veterinary Record”

Egregio Editore,

IAVH è delusa da come i nostri colleghi continuino a tentare di influenzare la posizione di RCVS sull’omeopatia (Comparison of veterinary drugs and veterinary homeopathy: part 1; Veterinary Record, August 5, 2017 and part 2; Veterinary Record, August 23, 2017). I molteplici errori ed omissioni in questa pubblicazione suggeriscono che non sia stata recensita da alcuna persona qualificato in omeopatia veterinaria.

E’ degno di nota che l’approccio critico degli autori sia basato soprattutto su argomenti teorici sul perché l’omeopatia non possa funzionare. Conosciamo bene questo approccio. E’ basato sull’implausibilità percepita a priori di un meccanismo concettuale d’azione, conosciuto anche come “pregiudizio sulla plausibilità” (1). Questo impedisce ogni valutazione approfondita ed imparziale dell’evidenza clinica. Il pregiudizio sulla plausibilità può portare perfino a violazioni degli standard scientifici nell’analisi sulla ricerca, come dimostrato nella recensione da parte di NHMRC australiano che aveva concluso che l’omeopatia non è efficace (2).

Lo scienziato tradizionale Robert Hahn, Professore di anestesia e cure intensive, conclude: “Le prove cliniche sui rimedi omeopatici mostrano che sono spesso superiori al placebo. I ricercatori che dichiarano l’opposto si affidano a estesa invalidazione di studi, adozione di dati virtuali oppure metodi statistici non appropriati” (3). La sua conclusione è appoggiata da Andre’ Wambersie, professore emerito di Radioterapia e Radioprotezione (4). Il fatto che scienziati imparziali come questi siano a sostegno dell’omeopatia suggerisce che le conclusioni degli autori della recensione siano basate sul pregiudizio della plausibilità.

Il successo del trattamento omeopatico è basato sull’individualizzazione. Mathie et al. (5) nella loro meta-analisi di RCT sull’omeopatia individualizzata (sugli umani) hanno dimostrato che il trattamento specifico con medicine individualizzate è efficace. Tale analisi si basa su RCT identificati come attendibili usando il metodo di Cochrane per stabilire il rischio di pregiudizio (Cochrane risk bias assessment tool).

Sebbene la modalità d’azione delle medicine omeopatiche non sia ancora conosciuta, la ricerca di base su animali (rane, ratti, topi), piante (frumento, lemna, piselli) e cellule (leucociti basofili) ha dimostrato che le preparazioni omeopatiche altamente diluite sono in grado di causare cambiamenti biologici misurabili. In una recensione sistematica e meta-analisi della ricerca di base sugli effetti di preparazioni omeopatiche altamente diluite, sono stati considerati 67 esperimenti in vitro in 75 pubblicazioni secondo criteri specifici di qualità’. La maggior parte di questi esperimenti ha dimostrato che preparazioni omeopatiche altamente diluite esercitano effetti specifici e in quasi tre quarti degli studi con replica, i risultati erano positivi. Inoltre, esperimenti eseguiti secondo elevati standard metodologici hanno dimostrato che le preparazioni omeopatiche altamente diluite danno risultati non ambigui (6). Quindi non si può logicamente presumere che le risposte a farmaci omeopatici siano dovute ad un effetto placebo.

Riguardo all’omeopatia veterinaria, la meta-analisi di Mathie & Clausen (7) mostra che complessivamente c’è una tendenza positiva a comprova dell’efficacia dell’omeopatia veterinaria. I progetti di ricerca effettuati sono robusti analiticamente, anche se ci sono solo due studi di qualità elevata. Un progetto (8) ha valutato la risposta al trattamento omeopatico della diarrea causata da Escherichia coli (E. coli) in suinetti in uno studio RCT, i.e. randomizzato, a doppio cieco, con controllo per placebo. In questo studio si è dimostrato che il gruppo di suinetti trattato con rimedi omeopatici ha avuto significativamente meno suinetti colpiti di diarrea E.coli del gruppo di controllo.Questo studio è un esempio notevole di come l’omeopatia possa essere di grande importanza.

In giugno 2017, la Commissione Europea ha adottato il nuovo piano d’azione europeo per Salute Unica (One Health) contro la resistenza agli antibiotici. (AMR), che afferma che l’uso di antibiotici negli animali debba essere minimizzato il più’ possibile e mette in evidenza il bisogno di trovare alternative agli antibiotici. La Commissione afferma che la ricerca sullo sviluppo di nuovi antimicrobici e prodotti alternativi per persone e animali sarà appoggiata (9). Tutti i trattamenti potenzialmente efficaci, inclusa l’omeopatia, devono essere esplorati ed usati per ale della resistenza agli antibiotici (AMR).

Crediamo fortemente che l’interesse dei pazienti, ed il nostro desiderio ai aumentare gli strumenti medici a nostra disposizione, debbano essere le guide in queste discussioni. Questo include anche una valutazione imparziale della ricerca scientifica a disposizione. La nostra posizione è che la medicina complementare, inclusa l’omeopatia, può contribuire grandemente ad una salute migliore for persone e animali. Questo è il motivo per cui WHO sta spingendo gli stati membri ad includere la medicina tradizionale e la medicina complementare nelle loro politiche e sistemi sanitari nazionali.

Speriamo sinceramente che teniate nella dovuta considerazione questi fatti e queste pubblicazioni nei vostri articoli futuri.

Segreteria IAVH