Illustri Sig.ri Senatori, illustri Partecipanti, sono un rappresentante della professione veterinaria che da anni utilizza l’omeopatia per la cura degli animali.
Oggi l’utilizzo delle medicine complementari (CAM) è una presenza consolidata all’interno della cultura convenzionale.
La Medicina Omeopatica è tra le medicine non convenzionali quella che gode dei maggiori consensi, sia dal mondo scientifico, sia delle persone che decidono di curare i propri animali con questo metodo.
Se a questo aggiungiamo le dichiarazione dell’OMS rispetto all’ impiego dell’Omeopatia per arginare problematiche quali la farmacoresistenza, si intuisce quale sia importanza che essa assume nel campo della medicina veterinaria.
Inoltre se pensate che ogni prodotto di origine animale che arriva sulle nostre tavole viene sottoposto al rigoroso controllo di veterinari competenti capite a centralità che la nostra professione ha per la salute pubblica.
Dal dopo guerra in poi le esigenze produttive sono enormemente cambiate, le necessità e le abitudini alimentari delle persone sono sensibilmente modificate. La medicina veterinaria si è sviluppata per far fronte alla richiesta di nuove esigenze e ha contribuito al progresso della scienza medica che negli ultimi 100 anni ha dato un grande contributo alla salute pubblica.
Ma ora, mai come prima, ci si confronta con le conseguenze gli effetti delle esternalità indotte da un certo tipo di progresso.
In ambito veterinario ora ci si confronta con 5 emergenze serie:
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Sicurezza alimentare;
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Farmaco resistenza;
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Sanità e benessere animale;
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Impatto ambientale;
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Sprechi alimentari
Tutte problematiche che investono la salute pubblica e la salute del pianeta.
Per quanto riguarda la farmacoresistenza e in particolare quella relativa agli antibiotici, largamente utilizzati sia nelle cura che nella prevenzione di affezioni patologiche degli animali di allevamento e degli animali domestici, il farmaco omeopatico si pone quale alternativa imprescindibile e come terapia di prima scelta al fine di garantire la salute e il benessere animale. Ciò contribuisce alla razionalizzazione e alla riduzione dell’uso di molecole di sintesi, come già indicato dall’OMS in una ottica di tutela dell’ambiente e della salute pubblica a partire dalla legislazione sul biologico
Infatti le produzioni biologiche dovrebbero essere un punto di partenza per arrivare processi virtuosi nel senso della salute sia delle persone che degli animali e del pianeta . Le modalità produttive che sono suggerite dalla scienza moderna e sostenute da scelte politiche ora stanno mostrando le loro criticità in modo drammatico.
Già l OMS e i vari protocolli di Kyoto prima e di Porto Alegre poi, passando per Seattle hanno dato indicazioni chiare della situazione planetaria . Il biologico, le produzioni biologiche (organic farming) dovrebbero essere un punto di partenza imprescindibile e non una mera scelta merceologica per consumatori esigenti.
Il peso delle esternalità negative (tra cui AMR ma non solo) dell’allevamento intensivo andrebbe analizzato in senso sistemico, valutando i costi reali di un tale approccio produttivo, soprattutto in senso sanitario.
Sistemi agro-ecologici andrebbero implementati insieme al recupero del territorio e al controllo del dissesto idrogeologico che ne è direttamente correlato. La ricerca in questi settori dovrebbe essere promossa e sostenuta, a partire dalle Università e istituzioni preposte, in una prospettiva di sviluppo e sostenibilità.
Il ruolo delle MNCV e in particolar modo dell’omeopatia si inserisce a pieno diritto nella prevenzione primaria, nel welfare (benessere ) animale e nella cura degli animali, in campi di particolare interesse come ad esempio quello degli animali da reddito. Infatti le tecnopatie provocate da un allevamento intensivo influiscono negativamente sulla salute degli animali dovuta alla necessità di notevoli interventi terapeutici con ricadute sulla sicurezza degli alimenti, e sull’ l’impatto che i residui hanno nell’ambiente. La rimozione degli ostacoli alla guarigione è un prerequisito epistemologico del paradigma omeopatico che coincide con l’orientamento moderno dei regolamenti sanitari in materia di biosicurezza negli allevamenti, luoghi nei quali è più forte la criticità sanitaria.
L’utilizzo dell’omeopatia in veterinaria appare consono con le specifiche Direttive Comunitarie relative alla zootecnia biologica (Documento 391R2092, Documento 399R1804, Regolamento CE 2092/91, Regolamento CE 1804/99 , Regolamento CE 834/2007) che prevedono l’impiego delle MNC sia a scopi terapeutici, sia a scopi profilattici, così da garantire le scelte e la salute dei consumatori.
Ora, la normativa sul Farmaco Veterinario è attualmente in revisione in ambito Europeo. Esistono già innumerevoli proposte coordinate a livello internazionale per far fronte all’adeguamento legislativo in relazione alle caratteristiche peculiari del farmaco omeopatico utilizzato in medicina veterinaria.
La professione già da anni ha fatto fronte alle inadempienze della politica e all’ostracismo di una parte della scienza, per non parlare della mancanza di fondi, rimodellando il codice deontologico. Si è fatta carico delle competenze dei professionisti che esercitano l’ omeopatia veterinaria per assicurare una adeguata professionalità attraverso l’art.35 del Codice deontologico che sancisce l’omeopatia come atto medico e si è dotata di linee guida rigorose per i requisiti formativi. Società scientifiche adottano standard condivisi a livello mondiale per la formazione e didattica post universitaria.
Ora toccherebbe proprio alla politica fare le sua parte fondamentale per non perseverare nell’ inadempienza di una regolamentazione dell’esercizio dell’omeopatia in veterinaria, alla luce delle problematiche sanitarie appena esposte e per una integrazione dei saperi come auspicato da vari documenti sottoscritti dalle federazioni dei veterinari e dei medici.
Per ciò che concerne attuazione di normative sulla formazione, ora la patata bollente è stata scaricata alle Regioni attraverso la Consulta Stato-Regioni , dove ogni compagine territoriale dovrà partorire il suo documento relativo alla regolamentazione delle MNCV.
Essendo noi professionisti i principali interessati affinchè che il processo abbia finalmente degli sviluppi positivi, vigileremo costantemente l’iter legislativo in modo tale che trovi la sua attuazione nel modo più adeguato alle esigenze dell’utilizzo dell’omeopatia, alla luce delle emergenze sanitarie, ambientali e di sicurezza alimentare che dovrebbero trovare nelle MNCV una risorsa per la affrontare queste drammatiche problematiche.
Dr. David Bettio – Presidente SIOV